Credo che ci voglia un dio ed anche un bar,
ma dovendo scegliere opterei per il bar

giovedì 17 maggio 2012

Fine.

...non c'è torto o ragione, è il naturale processo di eliminazione...

Giovedì 17 maggio 2012, ore 00.48. Fine.

giovedì 10 maggio 2012

Il tempismo è un elemento fondamentale in una vita serena...

...e sembrerebbe che io faccia di tutto per non avere una vita serena.
Arrivo sempre troppo tardi o troppo presto, e adesso questa cosa inizia a darmi fastidio, succede sempre più spesso.

Eppure in realtà sono appena più che spettatore di questo giro di giostra, ma finisco sempre per inserirmi nella vita altrui nel momento sbagliato. Nel momento in cui qualsiasi cosa io faccia porterò ugualmente l'altra persona a comportarsi come non vuole, o come non può. Per poi finire qui a sentirmi anche in colpa.

Ma io come potevo prevedere che quella relazione era arrivata troppo presto per me?
Oppure, come potevo immaginare che quel viaggio non le avrebbe cambiato nulla, ma io avrei cambiato tutto?
E poi, come potevo intuire che quella storia finita non era ancora finita?
O infine, come potevo sapere che sarebbe arrivato il trasferimento così presto, troppo presto?

E adesso, ancora una volta, come potevo ipotizzare che tutto era meglio di quello che credevo, che non c'era nulla da interpretare perché era tutto chiaro... ma che - OVVIAMENTE - avevo mancato il momento? Anche stavolta, basta sbagliarsi di un niente, basta arrivare un minuto prima o uno dopo, basta che un imprevisto ti faccia cambiare strada all'ultimo momento, e tutto quello che poteva essere non sarà. E quante cose ci sono che non si possono prevedere da qui.

Ma in fondo, che mondo sarebbe senza imprevisti? Boh, io preferivo la Nutella.

martedì 8 maggio 2012

istantanee

Stasera gira così, e non potrebbe essere altrimenti, quindi sarò "citazionista".

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Questa qua è per te e anche se non è un granché
ti volevo solo dire che era qui in fondo a me.
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Eri bellissima lasciatelo dire,
e anche stavolta so che non mi crederai.
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O è il riflesso della luna o sei proprio bella, se vuoi siediti.
Hai parcheggiato e camminato non sai quanto, non sai dove sei, ma sei qui.
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Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel, dietro un'altra acconciatura.
Eri dietro una paura che non lasci mai.
---
Tieniti su, le altre stelle son disposte
Solo che tu a volte credi non ti basti.
---
...ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro,
per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento.
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...che la vita è sempre forte, molto più che facile.
Quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà!
---
lì, sempre lì, lì nel mezzo.
Finché ce n'hai stai lì.
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..."vale la pena vedrai" da adesso in poi...
---
...si farebbe molto prima
se lei tornasse vestita soltanto del bicchiere...
---
Parlami, parlami, senza dire niente,
parlami dai, cerca nel cuore.
---
...come ci fosse da sapere chi ha ragione,
oppure ci dovessimo far male...
---
Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose,
si fa un pò meno presto a convincersi che sia così.
---
Ma ci sarà un souvenir che ci riporterà solo certi momenti.
E sarà un bel souvenir, una fotografia, una canzone fra i denti.
---
Grazie per il tempo pieno, grazie per la te più vera,
grazie per i denti stretti, i difetti,
per le botte d'allegria, per la nostra fantasia.
---
Mi sto facendo un pò di posto e che mi aspetto chi lo sa,
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
---
le donne lo sanno, lo sanno comunque per prime...
---
vivere è un atto di fede, mica un complimento.
---
Ho ancora la forza di guardarmi attorno
mischiando le parole con due o tre vizi al giorno,
di farmi trovar lì da chi mi vuole
sempre nella mia camicia.
===

giovedì 3 maggio 2012

Sarò tautologico!

Così come ogni cosa - in qualche modo - inizia, ogni cosa - in qualche altro modo - finisce.

L'avevo detto che sarei stato lapalissiano, no?
E quindi, arrivato il modo, è arrivato anche il momento della fine. Opinabili entrambi, ma tant'é.
Come dire: fino a un quarto d'ora prima di morire era ancora in vita. Ovvio, nevvero?

domenica 29 aprile 2012

And after all...

I was the one who let you know
I was your sorry ever after
Seventyfour, seventyfive.

Giving me more and I'll defy
'Cause you're really only after
Seventyfour, seventyfive.

---

And all the roads we have to walk along are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that I would
Like to say to you
I don't know how

Because maybe
You're gonna be the one who saves me ?
And after all
You're my wonderwall

venerdì 27 aprile 2012

Let me get what I want... This time



Good times for a change
See, the luck I've had
Can make a good man
Turn bad

So please please please
Let me, let me, let me
Let me get what I want
This time

Haven't had a dream in a long time
See, the life I've had
Can make a good man bad

So for once in my life
Let me get what I want
Lord knows, it would be the first time
Lord knows, it would be the first time

domenica 22 aprile 2012

Recap

Sabato, telefono staccato fino alle 16 (così, per precauzione) - Guitar Point, Sacco, LaFeltrinelli, Gibson Boutique - Finalmente l'ukulele! - IVecchiettiDiMinchiapititto - Rotolare - Syrah - Fantastico Ukulele - Festino Universitario - Sangria - Centerbe - B55 - NonSoCosAltro - Vucciria - NonSoDoveAltro - Chiusura con Ukulele - Domenica, telefono staccato fino alle 14 (così, per impossibilità a connettere).

venerdì 20 aprile 2012

...uff...

Quando non puoi fidarti nemmeno di te stesso, quando non puoi abbassare la guardia nemmeno un momento, allora c'è qualcosa che non funziona.

Però è passata una settimana e ancora le cose non sono cambiate, appena mi addormento ti sogno, sempre lo stesso sogno o quasi. Cambia la situazione ma non il significato. E sto quasi per iniziare a preoccuparmi, forse addirittura sto valutando l'idea di chiamarti, per quanto tutto questo mi costi infinitamente. Ma mi rigira in testa la possibilità di un 'sesto senso', che tu possa avere davvero bisogno di me. E invece di fare spallucce mi trovo qui a pensare cosa sia meglio fare...

Quanto sono idiota.

sabato 14 aprile 2012

subconscio o son desto?

Ho sempre dato una certa importanza ai sogni. Non a tutti, ma sicuramente a quelli che ricordo al mattino, che poi è sostanzialmente la stessa cosa. Li considero un modo della mia mente di farmi notare le cose che mi sfuggono da sveglio. E io mi fido della mia mente. Di solito. Ma ora è diverso.

Tre notti, tre notti di seguito lo stesso sogno.
Tu mi vieni incontro e, prima che io possa scansarmi, mi abbracci chiedendomi di non dire nulla, solo di restare un po' così. E io ricambio l'abbraccio e resto lì in silenzio. E mi sento subito sereno, incredibilmente sereno, senza più alcun pensiero. Una gran bella sensazione. Starei così indefinitamente.

E ora come la metto? Perché le cose sono 2: o smetto di fidarmi del mio subconscio oppure devo accettare che negli ultimi 6 mesi ho sbagliato atteggiamento. E infine mi viene il timore che tu possa avere bisogno di me. E questa è la cosa che mi turba di più, come sempre.

martedì 10 aprile 2012

Scrupoli immotivati

Succede che torni a lavoro e la copy dell'agenzia ti dice che si sposta a Milano, liberando la scrivania di fronte alla tua. E tu pensi: "e adesso il lavoro quotidiano con chi lo faccio? Io conoscevo una copy..."

Succede che poi il titolare chiama il reparto creativo chiedendo se conosciamo qualche copywriter ancora sul mercato perché "non se ne trovano in giro, e dire che pago!", e tu pensi: "Io conoscevo una copy..."

Succede che alla fine ti fermi a riflettere su quello che è appena successo, e ti rendi conto che ti fai ancora certi scrupoli, pensi ancora agli interessi di chi ha fatto le proprie scelte senza valutare le conseguenze. Ma si sa, ogni scelta comporta una conseguenza, in questo caso trattasi di mancata opportunità di lavoro.
Ma sicuramente l'alternativa era decisamente migliore. Quindi pensi: "Io conoscevo una copy... ma ora non più"

domenica 8 aprile 2012

L'organizzazione perfetta!

L'organizzazione fatta per tempo è un'attività sopravvalutata. Secondo il mio modestissimo parere.
E ovviamente parlo dell'organizzazione della scampagnata di Pasquetta-25Aprile-PrimoMaggio, what else...

Ho visto nascere gruppi su facebook in pieno inverno, ho visto fondare Associazioni Temporanee di Scopo con tanto di tesoriere e verbali dell'ordine del giorno, ho visto sorgere strutture con organigrammi che i manager delle multinazionali del petrolio se li sognano. Tutto con l'obiettivo di organizzare La Schiticchiata.

E tutte queste cose le ho viste fallire miseramente.

Poi ci siamo noi. Noi. Noi che fino a ieri dicevamo "Pasquetta? si, ora vediamo cosa fare, magari facciamo un giro di telefonate". Noi che "potremmo andare a Scopello", anzi no "vi ricordate quella volta a Bruca? Andiamo lì?", ma anche "...e se invece facessimo l'alternativa della gita a Taormina? Boh, poi vediamo!". Noi che "tanto qualcosa faremo, intanto vediamo chi siamo e poi decidiamo". Noi che "stasera allora ci vediamo per decidere? OK!" e alla quarta Sambuca nemmeno siamo in grado di sillabarla la parola DE-CI-DE-RE. Noi che "allora, è sicuro che siamo 12", ma mezz'ora dopo "dice che siamo solo 9", e poi "a conti fatti siamo gli stretti: 21!", per finire "vabbé, ognuno per sé e ci rifacciamo per il 25, và!". Noi che "ma alla fine quanta roba volete prendere? Mah, fai conto tipo 2 chili a testa, dici che è poca?".

Però poi arriva il momento e allora ciContiamo-proponiamo-valutiamo-decidiamo-organizziamo-compriamo tutto nelle ultime 24 ore, nonostante sia vigilia di Pasqua, nonostante nei supermercati ci siano scene da "è-appena-scoppiata-la-terza-guerra-mondiale-e-siamo-senza-scorte", nonostante il numero esatto dei partecipanti lo scopriranno solo i posteri guardando le foto dell'evento.

Ecco l'organizzazione perfetta, e ci resta anche il tempo di goderci il pranzo di domenica.
Oh, e Buona Pasqua!

domenica 25 marzo 2012

PM #3

Ok, pronti. Vinitaly in 3... 2... 1...

sabato 24 marzo 2012

risorse, da risorgere.

...raramente
la vita è come tu vuoi
spesso
è lo specchio di come tu sei

Rino Forni

.
.
.
Forse, allora, non sono poi così male, CF.

Tu

Chiudi gli occhi e non aprirli più,
che se mi perdi voli via anche tu.
Mi manchi.
Torna da dovunque sei,
torna capovolta, torna come vuoi.

lunedì 19 marzo 2012

PM #2


Buongiorno, per non dimenticare.

sabato 17 marzo 2012

Ricarica veloce

Nuvole di fumo con lo sguardo al cielo notturno, non riesco a smettere di farmelo piacere.
E poi la "mia" nuova copy, e poi i braccialetti della fortuna (che quella non è mai abbastanza), e poi un weekend intenso. Ma breve.
Che è appena iniziato e già quasi finito, ma che dobbiamo gustarci a fondo, perché dobbiamo essere carichi per domenica e il Vinitaly.
Saremo pronti.

giovedì 15 marzo 2012

PM #1

CF: un mese ieri... o l'altro ieri, non ricordo esattamente.

sabato 10 marzo 2012

Filtri e punti di vista

Ho sempre odiato andare in giro per i negozi, quindi quando passi un pomeriggio a girare per negozi con un amico, e alla fine ti sei anche divertito, e hai anche fatto acquisti... Beh, quell'amico ci sa fare cazzo!

E poi parlare con un amico fa sempre bene, e aiuta anche capire che i tuoi Amici, anche se non te l'hanno ancora detto esplicitamente, la pensano come te su certe questioni, anzi hanno un giudizio molto più pesante del tuo.
Fa ridere trovarsi a prendere le parti di qualcuno che odi, rendendoti conto che quello che hanno visto loro è ben più grave di quello che avevi visto tu... E quindi a quel punto sei costretto a domandarti se c'è ancora un filtro che ti impedisce di vedere le cose nella totale chiarezza. Filtro che loro ovviamente non hanno.

Nasce così la curiosità di farsi raccontare cosa è successo, anche se sai perfettamente cosa è successo, solo per vederlo da un diverso punto di osservazione. E così finisci per capire che in fondo un filtro tu continuavi a metterlo sempre. Non funzionava granché, ma comunque un po' ammorbidiva certe linee, smorzava certi contrasti. E dire che a me sembrava tutto già abbastanza netto così.

Ma in fin dei conti è sempre piacevole avere la conferma di essere dalla parte giusta, di avere la coscienza lustra, e addirittura di poter vantare un comportamento fin troppo moderato, un giudizio fin troppo leggero, chi l'avrebbe mai detto!

giovedì 8 marzo 2012

riassumendo...

...non è che ci sia molto da dire, ma proprio quando gira così (e quando ho il tempo per fermarmi a pensare), è meglio aprire la pagina e provare a scrivere, così magari riesco a dare una giusta correlazione logica ai pensieri. E se non ci riesco ciccia, avrò buttato mezz'ora del mio prezioso e raro tempo libero...

Oggi, 8 marzo, mi sono più volte interrogato, cellulare in mano e colleghi che intervengono con "ancuora assai 'a fari?", se inviare o meno un sms. Anni fa questo gesto, l'augurio via sms (con l'ammissione che tanto più di quello non sarei stato in grado di fare, visto che le mimose le ho sempre dimenticate) é servito a riprendere un rapporto che sarebbe stato sacrilego lasciar morire, perché "tutto può passarci addosso, ma niente potrà cancellare quello che siamo".

...ma ancora non l'ho inviato, ne penso che lo farò più ormai. Anni fa non ci avrei pensato più di qualche minuto. Ora invece mi costringo a domandarmi se sia il caso di fare il primo passo perché c'è ancora, in un angolo della mente, un pirla che mi dice che non c'è nulla che non si possa perdonare, e che l'errore più grande è proprio non dare un'altra possibilità. E se non bastasse il pirla nella mente ci pensano anche altre persone a rincarare la dose.
E quale miglior occasione di oggi, cosa ci sarebbe di meglio che rifare esattamente quello che ci ha già fatto riavvicinare? Ma poi in fondo, so per certo che l'unico che se ne ricorda sono io, quindi è un discorso inutile. Ed inoltre non deve venire sempre da me il primo passo, credo di averne elargiti fin troppi. Ora è giusto che le cose si chiariscano se c'è volontà di chiarirle, altrimenti muoiano per sempre. Non riesco più a passarci sopra come in passato.

CaSSo, mi sa che mi sono inacidito, starò invecchiando. O sto diventando una vecchia frocia.

Posso dire di aver riallacciato il filo dei pensieri, e anche di aver perso mezz'ora inutilmente. Scioglierò nell'acido il pirla nella mente e mi prenderò una sana distrazione che mi porti fino alla nuova settimana.

venerdì 2 marzo 2012

Siamo sempre meno...

Eh si, un'altra se ne va. E noi restiamo qui a contarci. Siamo sempre noi, ancora noi, con qualcuno di meno però. Mi consola il fatto di scoprire ogni giorno che le mie scelte stanno dando i giusti frutti, che non ho sbagliato a cambiare strada e che posso ritenermi fortunato ad avere uno stipendio e poter anche far crescere la mia agenzia, specialmente quando intorno anche i migliori (migliori di me) arrancano, oppure salutano tutti e partono.

E stasera i saluti sono stati lunghi e un po' tristi come tutti i saluti.
Mi rattrista sapere di non averla con noi le prossime volte, mi dispiace non poter più completare la lista di posti dove andare a cenare, e la mia gola soffre per tutti i dolci che non preparerà... Ma son contento che l'ultima sera passata qui l'abbia voluta trascorrere con gli amici più stretti, e sono orgoglioso di poter dire di essere uno di questi.

sabato 25 febbraio 2012

Bulldozer

...lo chiamavano Bulldozer, anzi no, non l'avevano mai chiamato così prima, ma non è mai tardi per iniziare una tradizione...

mercoledì 22 febbraio 2012

Statistiche

Servizi di statistiche. Gran cosa, a ricordarsi di averli.
E io me ne son ricordato qualche giorno fa guardando il bannerino in basso a destra.

Certo, poi ricordarsi la password è stato divertente. Comunque sia, ammetto che è stato strano vedere che c'è traffico qui fuori, pensavo di essere l'unico a passare, anzi nemmeno questo, visto che scrivo e non rileggo mai. Invece, oltre a quelli che passano e non tornano, ci sono due indirizzi ricorrenti... e palermitani (così dice il provider), che si ritrovano qui anche 4 - 5 volte al giorno.

Un Firefox e un Chrome. Ora, io uso Safari, quindi la domanda è: chi è che passa e ritorna? La risposta la intuisco, e in ogni caso: ma non avete proprio altro da fare?

domenica 19 febbraio 2012

carnevale...

Buio, led azzurri, led verdi lampeggianti. 6.30.
Cszzo, mi son addormentato in poltrona... ma solo un paio di minuti.
Giusto il tempo di raccogliere le idee... Un carnevale così me lo ricorderò per un po'!
E anche una sbronza così ci metterà un po' prima di smaltirsi.
Grazie a Umberto, Cefalo e tutti gli altri, e chissà se mai qualcuno pubblicherà foto di baci saffici e strani threesome....

giovedì 16 febbraio 2012

A te

...che questi giorni ci hanno fatto conoscere, che questa atmosfera è la stessa di allora, che c'è la stessa pioggia di allora, ma ora fa più freddo. O forse sono io che sento più freddo ora. E in queste serate di brindisi uno per te l'ho tenuto da parte, con muta dedica annessa.

A te.

domenica 12 febbraio 2012

[cit.]

Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?

martedì 7 febbraio 2012

Nessun titolo banale... è già banale il resto.

Così a distanza d'anni aprì la mano
E aveva tre monete d'oro finto.
Forse per questo non sorrise,
forse per questo non disse "ho vinto".
Richiuse il pugno, roba di un minuto,
per non sentirlo vuoto.

E mi manchi.

E la ragazza fece op-là una sera,
e fu un op-là da rimanerci incinta.
Vestì di bianco ch'era primavera
e nella polaroid sorrise convinta.
Fecero seguito invitati misti
e dodici antipasti

E mi manchi, mi manchi, e mi manchi...

E quando dodici anni fa dal bagno
gli disse "è tardi, devo andare..."
pensò che si trattasse di un impegno,
non dodici anni senza ritornare.
Da allora vinse quasi sempre tutto
e smise di pensare.

E mi manchi, mi manchi, e mi manchi...

Ma finchè canto ti ho davanti,
gli anni sono solo dei momenti.
Tu sei sempre stata qui davanti.

domenica 5 febbraio 2012

milksaturdayshake

15.50 . respiroVitale . respiroBonura . ciobar . Piove:SottoLeCoperte . glicine&popcorn . osteofiga . camper . vado a vivere da solo . panna montata . 42% vol . finti lacci sugli stivali . malvasìa . isterismo di cassa . 7°C - 17°C - 27°C . panna smontata . galaxyS2 . stagno . chicken park . fuori dal cancello fa più freddo . micheal stipO . stuart-va-già-bene-così . fiCHES & chips . San Buco . tatuaggio espandibile . 69 ThingsToDoBeforeYouDie . panna saltata . lettore CD mannaroAssassino . parla più piano . lettoDocciaLetto . 6.45

mercoledì 1 febbraio 2012

Nota a piè di pagina

Un asterisco in alto a destra. E queste righe in fondo alla giornata.

L'attenta rimozione di ogni possibilità di comunicare con te ha funzionato talmente bene che adesso non ho un numero, un indirizzo email, un contatto, nulla. Però ora avrei un paio di cose da dirti, ma quando poco fa ho chiesto il tuo numero a mia madre, mi ha guardato così male che ho capito che era meglio desistere.

E allora scrivo questa nota, che non so nemmeno se tu ogni tanto passi a leggere, ma alla fine serve più a me che a te, quindi scrivo e ciccia.

Se me ne fossi accorto per tempo, se avessi capito prima che stavo guardando la tua schiena... ecco, se fossi stato più attento avrei dovuto riconoscerla quella figura che mi è stata così familiare per 15 anni, e avrei potuto ragionare la reazione, valutare i miei soliti pro e contro, i bilanci costi/benefici, e sicuramente sarei stato più diplomatico. E invece no, quando ti sei girata e mi hai puntato gli occhi addosso mi si è cementato il sangue, e la mia risposta al tuo "io ti stavo salutando" è stata totalmente istintiva.

Ma credo sia stato meglio così, mi è servito a capire quello che razionalizzando non riuscivo a mettere a fuoco. Non credevo che avrei reagito così, per quanto gelo possa portare il tuo ricordo mi son sempre detto che se ti avessi incontrata sarebbe bastato guardarti un attimo negli occhi per sciogliere ogni mia resistenza. Così com'è sempre stato. E invece scopro che tutto quello che riesci a provocare in me è ulteriore gelo. Devi averla combinata proprio grossa. Si, ora che ci penso è proprio così: hai decretato la morte reciproca dell'uno per l'altra. Senza appello.

Mi è stato detto che rifiutarti il saluto rischia di farmi passare dalla parte del torto. Ma io non credo, penso solo di averti ridato indietro uno dei crediti che mi avevi regalato con il tuo comportamento. Ne ho tanti altri da poter sfruttare prima di essere in debito con te. Ma non è nemmeno questo il punto. La morte è definitiva nel senso più stretto del termine. Non c'è remissione di peccato, non c'è ritorno. Ti ho semplicemente risposto allo stesso modo.
Ovviamente questo darà forza a quel povero disgraziato del tuo ragazzino per continuare la sua opera di convincimento, via lavaggio del cervello, che i tuoi vecchi amici erano delle merde, che te ne devi allontanare, che devi posarli definitivamente. Ok, sono felice di fare il suo gioco e di dargli una mano, anche perché ci sta riuscendo bene. Se poi ti convince anche a cambiare continente potrei regalargli una playstation per la promozione.

Solo vedi di non giocarti a minchia anche Valeria, perché lei ci tiene veramente a te. Mi dispiace però che in 15 anni non ho mai capito che persona eri... tutte le tue amiche erano stronze, TUTTE! E io pure che ti davo ragione. Mi è servito vederti da fuori per capire che forse le cose non erano esattamente per come le raccontavi, e che se ti hanno abbandonata qualche colpa l'hai anche tu. Insomma, se 3 indizi fanno una prova, il fatto di non avere un nucleo di buone amiche che ti conoscono da una vita, ma solo conoscenze che dopo pochi anni svaniscono per colpe mai tue dovrebbe quanto meno far pensare. Ma io ero troppo pirla per capire certe cose, così come lo ero per capire che persona sei.

Bene, ho buttato giù quello che avevo in pancia, e mi son sfogato alla fin fine. E se poi non leggerai, resterà come promemoria in ricordo del giorno che mi sono rifiutato di salutare un morto.

lunedì 23 gennaio 2012

Prima. Durante. Dopo.

Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,
prima che ti conoscessi.

Per quel che mi riguarda sei un continente obliato.
Per quel che ho visto in fondo mi è piaciuto.

Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Non ci sei più,
dopo che ti ho conosciuta.

domenica 22 gennaio 2012

Orange, strawberry, apple jam session

Calli alle dita quasi a sangue, crampi alla mano sinistra e manifesta inferiorità.
Ma il Lizard non era mai stato così bello. E nemmeno così divertente.
E posso anche vantare una jam session con Daniele Pellitteri... Mica cazzi!

E da domani nuova muta di corde.

sabato 21 gennaio 2012

Tutta mia la città

Alla faccia di tutti quei minchioni che non fanno il pieno alla macchina e ora stanno chiusi in casa o in coda al benzinaio... Anche di notte!

Questa austerity mi ha già regalato la bellezza di muovermi in strade quasi deserte, facendomi dimenticare gli ingorghi da è-tardi-devo-arrivare-in-ufficio-muoveeeeeetevi!!!!. Ed è anche un'ottima scusa per il capo o per i clienti:

"Scusa capo, arrivo in ufficio in ritardo. Sai, ho finito il diesel e ho dovuto prendere l'autobus..." oppure "L'appuntamento di oggi è saltato perché non ha abbastanza benzina? Non si preoccupi, ne riparliamo la prossima settimana...".

Quindi un sentitissimo grazie a tutti i forcaioli che mi stanno facendo respirare leeeentamente, e da lunedì ringrazierò anche i benzinai, tornando al mio stile di vita preferito: una cosa al giorno e se non ci arrivo se ne parla un'altra volta! Magari durasse fino all'estate, tutti a piedi e chissenefotte!

domenica 15 gennaio 2012

Cortocircuiti

La pioggia che mi accompagna fino a casa rievoca pensieri lontani, contemporaneamente i Matrioska che escono dalle casse dell'auto fanno riaffiorare sensazioni molto più affondate nel tempo. A questo si mescola il sapore sulle labbra di una notte appena passata che confonde tutto in un unico cortocircuito mentale. Passato, trapassato, presente. Adesso.

Cortocircuiti che avvicinano vite, esperienze, emozioni diverse... o forse uguali, legate in ogni caso a uno stesso senso di benessere. Passeggero o meno? Boh, lo saprò prima o poi. Forse.

Cosa mi vuoi dire che ho sbagliato?... Sbandato...
forse che non sono mai cresciuto?... Peccato!
Cosa farai da grande se non avrai successo?
Non l'ho capito mai. Cara vecchia amica
piuttosto dimmi: come stai?...

giovedì 5 gennaio 2012

Un minuto, questo minuto.

5 Gennaio.
18:46.

Adesso, ma 12 anni fa.
Una vita, anzi due vite.
Due vite fa.

Mi ero ripromesso di non pensarci, ma mi conosco, le promesse a me stesso non so mantenerle. E quindi ok, da domani ci lavorerò, ma oggi è troppo difficile distogliere la mente. Oggi, a quest'ora, non posso evitare di ritornare a tutti i precedenti oggi a quest'ora, fissati come fotografie, messi di lato e pronti a rispuntare fuori adesso per dirmi senza parlare quanto è stato inutile tutto questo.

Quanto tempo serve per cancellare una vita? E prima ancora: come si fa a cancellare una vita? Io non lo so, ci provo ugualmente, ma ogni tanto - ancora troppo spesso in verità - butto l'occhio su qualcosa che mi riporta a te, che mi parla di te, o magari che è proprio tuo. E allora monta un senso di acidità insopprimibile e tutto il lavoro fatto deve essere ripreso da principio. E tu come fai?

Come riesci a cancellare una vita? Mi chiedo come ci stai provando, soprattutto sapendo che non era quello che volevi, che avevi combattuto con tutta te stessa per evitarlo, avevi combattuto e vinto più di una volta, per anni. E adesso l'hai accettato sotto ricatto. Forse proprio questo è il segreto: sai che se non lo farai rischi di perdere il castello di carte che stai costruendo giorno per giorno, fingendo che certe cose siano aggiustabili col tempo, che altre invece siano solo tue paranoie. Fingendo che, in sintesi, tutto vada bene, sforzandoti di non ascoltare lo scricchiolìo che si riacuisce ad ogni litigio, ogni volta che ti manca l'aria, ogni volta che sopporti senza parlare. Insomma il tuo modo di cancellare una vita è sottostare a un ricatto. Ancora una volta.
E non dirmi - non dirti - che non è così. Ti conosco fin troppo bene. Purtroppo.

Mi sembra di sentirti mentre dici che ci sono dei momenti belli che ripagano quelli brutti. Anzi no scusa, non è che mi sembra, è che ti ho proprio sentita fare questi discorsi. Per un anno intero. Parlavi di una persona che poi hai definito semplicemente "Merda", capendo finalmente che stavi mettendo i paraocchi. Pensavo che quell'esperienza ti fosse bastata, evidentemente no, stai ripetendo tutto da capo, peggio di prima, perché almeno quella volta non avevi tagliato certi ponti, pur smettendo di fare la tua vita per fare quella che ti era stata imposta. Eppure ricordo la tua voce che diceva "prima vengo io". Ti stavi prendendo in giro? Domanda inutile, non avrai nemmeno la decenza di ammetterlo a te stessa.

Ma alla fine del gioco, quello che resta è un triste vuoto. Sarebbe facile dire che ti odio, proprio oggi. Ma in realtà le cose sono un pò più complicate, un pò più brutte di così. Fosse solo e semplice odio, sarebbe legato a quello che tu hai fatto a me e passerebbe un pò per volta, per essere sostituito dall'indifferenza. Invece la cosa che mi rattrista di più è quello che stai facendo a te stessa. E quindi non è solo odio, ma disprezzo - pari al rispetto che ti portavo - il senso di acidità che mi sale quando ancora mi chiedono di te. E quando si perde il rispetto si è perso tutto, lo sai come la penso.
Eppure io, da fesso, continuo a rispondere solo cose banali a chi mi chiede, generiche, per non sputtanare te. Perché continuo a portarti un rispetto residuo - e immotivato ormai - che mi impedisce di dire come sono andate veramente le cose. Mi basterebbe così poco, anzi sarebbe pure un piccolo rimborso spese per quello che hai fatto a me. Invece no, continuo a dire "se vorrà, ve ne parlerà lei"... Sei sempre fortunata, ma anche questo residuo è destinato ad esaurirsi purtroppo.

Io, dal canto mio, lascio passare questo minuto scrivendo, sfogando qui un pò del disprezzo, della delusione che provo quando sento fare il tuo nome, sperando che il prossimo minuto mi porti qualcosa che mi allontani definitivamente da te. Ricordandomi che in fondo è passato solo un mese, tempo irrisorio se paragonato a una vita.

mercoledì 4 gennaio 2012

appena prima dell'alba

Uscendo dalla macchina l'aria fresca mi investe la faccia, passa dalle narici e sale fino a schiaffeggiarmi il cervello, lo riallinea e mi piace. Mentre apro il cancelletto gioco a fare nuvole di fumo con il fiato. Anche questo mi piace. Da sempre.

Viene voglia di fischiettare, e forse mentre attraverso il viale lo sto facendo davvero, o forse lo immagino soltanto, ma sicuramente in testa sto suonando l'intro di Free Bird,  che va a confondersi con il cinguettìo degli altri, quelli veri, già svegli benché manchi ancora un pò al sorgere del sole.
Mentre cerco la chiave del portone intravedo la mia faccia sotto la visiera del cappello riflesso sul vetro, e a guardarla con distacco e obiettività sembra più soddisfatta che stanca. La faccia, non la visiera. Sulla visiera non ho dubbi: è sicuramente soddisfatta.

Salendo le scale mi danno il benvenuto i rumorosi sbadigli dei miei ragazzi che mi guardano come se dicessero: fai il cazzo che ti pare ma fallo in silenzio che stavamo dormendo. E io silenziosamente ricambio il saluto con una grattatina dietro l'orecchio di entrambi mentre li scavalco per raggiungere la mia meta.

Ma poi, come ogni notte, guardo fuori... E non posso che fermarmi senza fiato vedendo la città sotto di me sospesa appena prima dell'alba. A destra, il cielo sopra Monte Pellegrino sta già virando verso un pallidissimo arancio, che poi diventa azzurro e blu fino a riagganciarsi a sinistra al cielo notturno. Il santuario invece è sempre lì, un giallo acceso in mezzo alla solida ombra del monte. Ancora per un'oretta circa, prima che si spengano i lampioni. Davanti a me il mare che dovrebbe esserci non c'è, quindi ora a Mondello non c'è vento e quella sottile striscia che dovrei vedere si è fusa al cielo.

Prima di scendere dalla macchina avevo solo voglia di una combo veloce doccia-letto, ma adesso sembra un sacrilegio staccarsi da questo momento interminabile in bilico tra Ieri e Domani. Non c'è Oggi a quest'ora. Il giorno che arriva è ancora Domani per chi non ha ancora finito di vivere la propria giornata, ma quello che se ne va è già Ieri per chi sta aspettando il trillo di una sveglia che sicuramente arriverà nel momento meno opportuno del sogno.

E quindi, ovviamente, resto qui in piedi dietro la finestra aperta. Portatile in equilibrio precario per poter appuntare queste righe senza allontanarmi dal mio osservatorio, occhi piantati su un cielo ogni minuto più chiaro, e pensieri sospesi qui accanto a me, che anche loro non se la sentono di rovinare un momento così bello. Non appena prima dell'alba.

domenica 1 gennaio 2012

Set, Reset and Restart

Ogni anno reggo un bicchiere in più del precedente.
Ma questo non vuol dire che non riesco a trovare e superare ugulmente quel limite che continua a spostarsi, ci vuole solo più tempo e più volontà.

Ogni anno c'è un amico in più con cui festeggiare.
Ma i vecchi amici sono sempre lì, più numerosi dell'anno scorso, a ricordarmi cosa è importante. A ricordarmi chi NON se ne andrà. Anche se per alcuni è servita una chiamata in vivavoce attraverso l'Italia per dirci che siamo sempre noi, sempre qui, sempre presenti. Ovunque siamo.

Ogni anno invecchio un pò.
Ma anche quest'anno ho fatto la mia porca figura in boxer rossi. Checchéssenedica! O forse sono ancora troppo ubriaco per poter giudicare obbiettivamente questo aspetto della questione. Ci rifletterò domani. Forse.

Ogni anno spendevo un pò in più del precedente per l'OBBLIGO di divertirmi.
Quest'anno non è servito. Mi son divertito di più e ho speso... Non lo so in effetti quanto ho speso, ma meno dell'anno scorso. Credo. O quanto meno l'ho speso per quello che volevo, non per pagare l'ingresso in un posto che a conti fatti avrei vissuto uguale anche senza esserci mai entrato.

Ogni anno qualcuno si perde per strada.
Ma, come ogni anno, posso guardarmi ancora allo specchio sapendo che ho nulla da rimproverarmi. Che io e la mia coscienza continueremo a dormire il sonno del giusto. Ogni notte.

Ogni anno spunta sempre il primo sole.
E quest'anno lo sto guardando dalla mia finestra, con il cielo, il mare e Monte Pellegrino che si confondono in lontananza, con la testa ancora bagnata per il passaggio sotto l'acqua, con il portatile in equilibrio precario sulla mia mano e senza nessun altro pensiero. Domani tutti i pensieri che ho poggiato in un angolo prima della mezzanotte mi ritroveranno, lo so, ma almeno in questo momento sono stato più veloce di loro, non mi hanno ancora raggiunto. E questo mi piace. E questo mi basta!

Quindi: Stop. Reset. Restart.