I conti si pagano, si sa. E non si scappa, anche a distanza di tempo (anni) son qui oggi a pagare il conto con te.
Già, perché mi sa che oggi ho estinto il mio debito; i prossimi giorni, mesi anni, mi daranno la conferma, però credo di poterlo affermare con una buona approssimazione di sicurezza.
Ho giocato con te, ho sottostimato l'importanza che avevi, o meglio, che avresti potuto avere giorno dopo giorno. Semplicemente eri "troppo", non può durare - mi ripetevo - con una così.
Non cerco giustificazioni, anche perché, ripeto, ho appena espiato le mie colpe. E proprio la stessa persona che mi aiutò a farti male oggi era dietro la cassa a staccare lo scontrino, ad attendere il pagamento del conto, dopo che io le ho restituito il favore aiutandola a fare male ad un altro.
Che tristezza, avevo giustificato il mio comportamento con la convinzione che valesse la pena barattare una relazione nuova, con poche basi e piena di incognite per un rapporto solido, duraturo, pieno di complicità e comprensione reciproca. Che pirla che sono, ora che dall'altro lato la reazione è stata esattamente opposta. Spero per lei che ne varrà la pena, ma che delusione in fondo. Davvero, mai fidarsi di nessuno, anche si trattasse della tua immagine allo specchio, perché appena ne avrà l'occasione ti tradirà, in un modo o nell'altro.
Però devo ammettere che un pò mi affascina la circolarità dell'evento: con un tradimento ho contratto un debito con te, e con un altro tradimento l'ho estinto quel debito. Anzi no, devo essere più sincero: la causa di tutto è stata la CONFESSIONE di un tradimento, sia la prima che la seconda volta. Certo, io non sono riuscito a nasconderti nulla per più di un'ora, ma si sa che non so mentire, soprattutto guardandoti negli occhi.
Però bastava il silenzio, e sarei potuto uscirne senza fermarmi alla cassa, senza pagare il conto.
Purtroppo non potrò riaverti indietro, ne probabilmente potrò cambiare l'idea che hai di me, spero solo di poter ottenere regolare fattura, almeno ci scarico l'IVA, che in questi tempi di crisi non guasta.