Credo che ci voglia un dio ed anche un bar,
ma dovendo scegliere opterei per il bar

giovedì 28 gennaio 2010

Giorno III dal diario di bordo

Ancora qui a scrivere fra coperte e cuscino. perchè, anche se oggi mi son alzato, la nausea non accenna a passare, e quindi appena posso me ne torno in posizione orizzontale, che almeno evito di perdere l'equilibrio e aprirmi la faccia sul pavimento.

Avevo quaso deciso di cancellare tutto, ma poi ho cambiato idea. Intanto perché dal telefono non è facilissimo e mi secca perderci tempo, ma soprattutto perché so di avere pochissima memoria, e già tante volte queste pagine mi hanno ricordato cose dalle quali dovrei trarre esperienza. Quindi: RICORDATI DI QUESTI GIORNI!

E mentre lo fai considera l'ironia per cui oggi hai mentalmente ringraziato qualcuno che mai avresti pensato di ringraziare!

E infatti m'è sembrato stranissimo pensarlo, ma tant'é, con le sue azioni forse sta riuscendo dove nemmeno il tempo aveva potuto. Starò a vedere, il fiume è sempre li, il mio posto in riva al fosso ce l'ho, se vedrò passare qualche cadavere saprò di avercela fatta, altrimenti continuerò ad aspettare, che di tempo ne ho.

Anche per oggi ho fatto il mio, magari domani andrà meglio e mi stupirò della mia velocità di reazione, ma la vera prova sarà il weekend, e li ci vorrà la scimmia con tanto tabasco!

mercoledì 27 gennaio 2010

Mi sono alzato, ero stanco. Ho acceso il pc, raramente resta spento così a lungo, ma avrei fatto meglio a lasciarlo riposare.

Son tornato a scrivere dal telefono, almeno così non mi perdo a divagare e posso stare a letto, il senso di nausea sembra diminuire da qui.

che poi non son stato nemmeno tanto, giusto il tempo di collegarmi, girare un pò e vedere cose che non avrei voluto vedere. E giusto il tempo di maledirmi. Affanculo!

Dove sbaglio? Cosa cerco, o meglio, cosa mi manca davvero? Ma soprattutto: a chi cazzo sto facendo ste domande? Cancello tutto?... Magari domani.

martedì 26 gennaio 2010

Divagazioni di una mente insonne e parzialmente dissociata

Sveglio. Dopo l'intera giornata passata in un pesante e inquieto stato letargico, ora sono irrimediabilmente e odiosamente sveglio.

Se non mi facesse male mi metterei quasi a ridere pensando alle coincidenze... é già successo in questo periodo dell'anno di stare così, con gli stessi pensieri, con le stesse incertezze, con lo stesso blog davanti.

Sembra di giocare al gioco dell'oca, sbagli casella e una scala ti riporta indietro, oppure a monopoli, ti fermi nel punto sbagliato e...
CARTA IMPREVISTO: Paga pegno e torna al via, e non incazzarti troppo per tutta la fatica fatta per arrivare fin qui.

Già, perchè a saperle prima certe cose...
...non sarebbe cambiato un cazzo, mi ci sarei rotto la testa lo stesso.

E allora che faccio? Boh, magari me ne torno a letto a guardare il soffitto, non vorrei che si sentisse trascurato.

lunedì 25 gennaio 2010

Libri...

Voltare pagina. Anzi no. Lo conosco a memoria questo libro, lo so già cosa c'è nella prossima pagina. Invece dovrei decidermi a chiuderlo una volta per tutte e metterlo in uno scaffale in alto, così non mi verrà voglia di riprenderlo.

E poi magari iniziare un libro nuovo, và... Mi serve una nuova libreria. Ecco.

domenica 17 gennaio 2010

Constatazioni... in ritardo

Quando pensi talmente forte che i concetti si accavallano, quando i pensieri sono così veloci da sovrapporsi e confondersi, è il caso di aprire i paracadute, di gettare le ancore, mandare i motori indietro tutta, insomma: è il caso di fermarsi un attimo per cercare la causa di questo vortice nella testa.

Io la conosco la causa: è rabbia. Perchè tutto è mutato in un solo attimo, una mattina. Una frase ascoltata al telefono, appena sveglio, un secondo di silenzio per capire meglio e poi la conferma: avevo capito bene.

E la cosa peggiore è ke non dipende da me, non posso farci nulla, solo accettare la situazione e andare avanti così com'è, oppure dire un no secco, voltarmi dall'altra parte e ricominciare tutto da capo, che in fondo ho solo 26 anni e tante esperienze da fare. Esperienze che non sentivo il bisogno di fare, comunque.

Che poi in fondo la colpa è mia, perchè non avrei dovuto lasciare che le cose andassero da sole, perchè lo sapevo che avrei corso il rischio di abituarmi, e poi sarebbe stato peggio. E infatti è peggio. E quello che ho temuto per tanto tempo è successo, e chi poteva (doveva) decidere non l'ha fatto, e chi doveva (avrebbe dovuto) sparire non l'ha fatto, e chi doveva (non voleva) farsi la sua vita non ne ha avuto la forza.

Ne la forza ne le palle necessarie, ma ci sarebbe voluta troppa forza di volontà per ascoltare la testa che diceva «attento, non ti conviene, chi te lo fa fare? finksci scottato!», ho preferito far finta di nulla pensando che le cose si sarebbero sistemate da sole.
Minchiate, infatti sono di nuovo qui a scrivere dopo più di un anno.
Che ho concluso? Nulla, ho perso un anno di tempo, Se qualcuno lo trova me lo può gentilmente lasciare nella buca delle lettere? Grazie.