Credo che ci voglia un dio ed anche un bar,
ma dovendo scegliere opterei per il bar

domenica 30 maggio 2010

PUF (fa il vuoto quando arriva)

Alba. O quasi. Mascella dolorante per le risate, sapore di alcol in bocca e in testa (smetterò, lo prometto, ma dopo i 30), tanta stanchezza e uno strano vuoto.

Sarà che "la radio che passa il vecchio liga", oltre ad avere capito chi sono, mi ha messo addosso una buona dose di nostalgia. Sarà che i discorsi della serata mi hanno riportato ai mitici anni del diploma, delle scampagnate e degli amici che sono andati.
Sarà che così come va per ora non riesco a farmela andare, non so abituarmici. Sarà che la differenza tra me e te si sente di più quando conto i miei anni, e quando sei lontana da un pò.

Sarai tu? Sarò io? O magari qualcos'altro. Fatto sta che rientrando ho sentito un grosso PUF nel petto, il rumore del vuoto quando arriva, il rumore che precede la sensazione di spaesamento senza ragione, e che ti fa capire che tra poco, pochissimo tempo, starai male. E quando lo sento è sempre troppo tardi per scansarmi, mi tocca confrontarmi col Vuoto, devo affrontarlo sperando di essere io il più forte. Ma sinceramente non so come batterlo.

Stasera mi è mancata una complice, una persona che avrebbe capito tutto dai miei sguardi, senza dover parlare. Una persona alla quale non serve spiegare nulla, perché sa già tutto di me, e con cui capirmi in una frazione di secondo, con un gesto. Una persona con cui non è un problema essere ubriachi, o sembrare stupidi raccontando episodi ridicoli della propria vita, perché quegli episodi li conosce, era presente, ne ha fatto parte. E sono stati importanti per entrambi.

Una persona che non esiste.
Sento uno strano vuoto. Lo colmerò col tempo...

venerdì 28 maggio 2010

Domino

Tutto si riduce ad un sottile gioco d'equilibri. Una parola detta oppure no, un silenzio troppo prolungato, un pensiero o un'azione al momento giusto, invece che in quello sbagliato, ed ecco la differenza tra la felicità e la sconfitta.
Ci vuol poco a distrarsi, e la gravità invece non si distrae mai, e via, giù tutto come un domino lungo una vita. Ed io nel mezzo, che di questo domino continuo ad allineare le tessere senza però riuscirne mai a vedere l'insieme. Ho il naso troppo vicino al pavimento, riesco a vedere solo pezzi appena posati e un pò di spazio libero per posarne altri, ma sono in una prospettiva sbagliata. Dovrei guardare dall'alto per capire se sto procedendo bene e se finora tutto il mio lavoro ha avuto senso.
Purtroppo da qui posso soltanto continuare a posare le tessere sperando di non perdere mai l'equilibrio.

martedì 25 maggio 2010

. . .

Parlami, parlami, senza dire niente
parlami dai, cerca nel cuore.

Dimmelo, dimmelo, quello che ci serve,
ora o mai più, fatti mangiare.

fatti sentire,
fammi sentire sentirti...

lunedì 17 maggio 2010

dai, domani è lunedì!

Lui è una di quelle persone a cui la domenica fa male. Perché domenica il tempo è troppo è il pensiero si dilata, e se ne rese conto pensando a se stesso in terza persona. Ridicolo, si disse, ma gli altri pensieri che gli vorticavano in testa non avevano nulla da invidiare a quell'illuminazione in stile santone televisivo.

La consapevolezza che dimenticare è solo utopia, questo era il pensiero ricorrente della domenica. E per quanto si impegnasse, giorno dopo giorno, c'erano particolari che si ostinavano a tornargli presenti. Sensazioni, immagini, addirittura odori e sapori che non riuscirà mai a cancellare del tutto, e che lo prenderanno sempre alla sprovvista, come oggi.

Ha sempre il brutto vizio di ripensare ai sentieri non presi, alle strade che ha abbandonato, o che magari ha solo visto di sfuggita, e chiedersi che panorama avrebbe trovato dopo quell'ultima curva, o se quella che sembrava una brutta strada in salita magari poi poteva essere un bel lungomare da godersi metro dopo metro.

Ma a fine giornata può sempre rallegrarsi, le nostalgie non potranno durare ancora molto, domani per fortuna è lunedì, ci saranno troppe cose da fare e poco tempo per pensare a quelle non fatte.

mercoledì 12 maggio 2010

compagni di viaggio

Avevano parlato a lungo di passione e spiritualità,
e avevano toccato il fondo della loro provvisorietà.
Lei disse "sta arrivando il giorno chiudi la finestra
o il mattino ci scoprirà".
e lui sentì crollare il mondo,
sentì che il tempo gli remava contro,
schiacciò la testa sul cuscino
per non sentire il rumore di fondo della città.

Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai,
potranno scegliere imbarchi diversi saranno sempre due marinai.
Lui disse misteriosamente sarà sempre tardi per me quando ritornerai,
e lei buttò un soldino nel mare, lui lo guardò galleggiare,
si dissero ciao per le scale e la luce dell'alba
da fuori sembrò evaporare.

...

mercoledì 5 maggio 2010

Sogno

<- RIMOSSO ->

Credo sia la prima volta in assoluto che rimuovo un post. Anche quando rileggendomi mi sentivo idiota, ho sempre lasciato tutto com'era perché l'intento di questo blog è proprio tener traccia dell'IO del momento.

Ma forse stavolta era un pò troppo. Se non avevi letto... tanto meglio, ti spiegherò poi con calma. Se invece avevi letto... beh, ne riparleremo ugualmente dopo con calma.
Spero solo che tutto questo succeda presto, ho voglia di vederti.