Credo che ci voglia un dio ed anche un bar,
ma dovendo scegliere opterei per il bar

mercoledì 16 aprile 2008

ACCONTENTATI

La situazione non è buona, tutto cambia perché nulla cambi, l'aria di rinnovamento resta solo aria, mai che diventi qualcosa di più concreto, le "facce nuove" sono quelle di gente che ha da tempo superato "il mezzo del cammin di nostra vita" e sopratutto di nuovo hanno solo il simbolo del partito (che amarezza). Ma in fondo alla gola il retrogusto amaro ci accomuna tutti... e noi palermitani abbiamo anche una amara ironia che ci contraddistingue, amara ma perfetta per disegnare la realtà...

Se non avete capito quello che sto tentando di dire, accontentatevi del lavoro di quattro ragazzi palermitani che hanno messo il loro (e nostro) pensiero in forma digitale per essere condiviso da tutti.


martedì 1 aprile 2008

Sovrapposizioni e confusione...

Qualcuno mi aiuti a svuotare il cervello, perché è evidente che io non ne sono capace. Ho provato a farlo, in parte volontariamente, in parte inconsapevolmente. Inizialmente sembrava funzionare, intere notti col cervello posato da qualche parte con la spina staccata, poi mattinate con un sorriso ebete stampato in viso e un buon sapore in bocca... ma alla lunga il risultato è stato davvero deludente, anzi ho finito per complicare le cose.

Troppe immagini che si sovrappongono, visi che si confondono, emozioni e sensazioni che finiscono per assomigliarsi e mischiarsi nella mia testa, sapori e profumi che non riesco più a distinguere, e altri che so di aver perso e non riesco a ricordare. E in fondo a tutto questo un retrogusto amaro che mi ricorda che un pezzo importante ormai è perduto, e quello che mi resta non so ancora quanto vale, nè se sarà in grado di ricompensare quello che mi son lasciato alle spalle.

Confusione allo stato puro, e un misto tra smarrimento, rimorso e paura di continuare a sbagliare le scelte future. Ma l'aspetto peggiore di tutto questo è che sono sempre più convinto che qualsiasi decisione possa prendere sarà comunque sbagliata. Rischio di perdere tutto quello che ho, o almeno quello che mi è rimasto; e per non sentirne troppo la mancanza rishio di buttarmi su qualcosa di nuovo, che però non so quanto potrà durare e quanto potrà darmi... o in alternativa potrei rovinare ugualmente tutto quello che mi è rimasto, restando aggrappato a qualcosa di ormai inesistente ma che forse rifiuto di accettare come tale.

E a prescindere da quello che farò, mi porterò dietro il rimorso per non aver fatto nulla quando potevo; per non aver capito niente quando ero ancora in tempo; e l'amarezza di aver visto tutto chiaramente solo quando ormai non potevo fare più niente, che serve solo a dirmi "se potessi tornare indietro ora saprei cosa fare"... ma in fondo vivrei più sereno se non avessi questa consapevolezza.

Insomma, a conti fatti i dubbi regnano nella mia testa e la notte non porta consiglio, ormai non lo fa più da tempo. Le prospettive future sono nebbiose in ogni caso e lasciano intendere che su qualche muro sbatterò, resta solo da vedere quale sarà il muro in cui mi andrò a schiantare sperando di non farmi troppo male.

Un'aspirina per favore, mi scoppia la testa!